Associazione Progetto Incontro ONLUS

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I nostri progetti

In questi anni l’Associazione ha realizzato diversi progetti

L’Associazione collabora dal ’92 con la Cooperativa Sociale Ausiliatrice per la gestione del “Centro Sociale Incontro – Città di Montesilvano”

L’associazione, si occupa del disagio minorile e giovanile e della prevenzione del rischio di devianze e dipendenze, nonché della gestione del tempo libero dei ragazzi e giovani della città attraverso iniziative di carattere aggregativo e di animazione.
Attraverso le attività del Centro Sociale l’Associazione ha messo a disposizione i propri volontari per la realizzazione di alcuni progetti:
Negli anni ‘96-‘98 con la Lg. 309/90 “Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Affari Sociali, in convenzione con il Comune di Montesilvano, il primo anno un “Progetto di prevenzione per i giovani delle case popolari”; il secondo anno un “Progetto di prevenzione con il Centro Sociale Incontro Città di Montesilvano”;
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negli anni ‘97-‘99 con la Lg. 216/91 “Primi interventi in favore di minori soggetti a rischio di coinvolgimento di attività criminali” del Ministero degli Interni, le attività di prevenzione per minori del Centro Sociale Incontro Città di Montesilvano;
Negli anni 2001-2004 con la Lg 285/98, in convenzione con il Comune di Montesilvano, il Progetto “La Quercia” per l’intervento a favore di minori in situazione di disagio scolastico.

Nel territorio di Montesilvano l’Associazione ha avviato nel 1992 il LABORATORIO INCONTRO, come risposta ad alcuni casi particolari di disagio dei disabili.

Il laboratorio è nato con una sottoscrizione popolare; ha iniziato le attività con 2 operatori volontari e 6 utenti disabili.

Dal 1996 il Laboratorio è collocato nell’ambito di una struttura più ampia, il Centro Sociale Incontro – Città di Montesilvano, gestito dalla Cooperativa Sociale Ausiliatrice che si occupa dell’aggregazione e dell’animazione socio-culturale del territorio e cerca di intervenire nelle situazioni di disagio collocandole e integrandole in un contesto sociale di “normalità”.

In questo periodo nasce il settore dell’avvio al lavoro che si rivolge ai disabili e ad utenti svantaggiati.

Nel 1998 dall’esperienza del Laboratorio nel settore di avvio al lavoro è nata anche una cooperativa sociale di tipo B, denominata INCONTRO nella quale sono confluiti alcuni volontari e si impiegano giovani disabili che hanno terminato i percorsi riabilitativi e possono essere inseriti nel mondo del lavoro.

Il Laboratorio è un centro diurno polifunzionale per l’integrazione sociale e lavorativa dei diversamente abili permanenti e/o temporanei.

Nell’anno 2003, in convenzione con la Provincia di Pescara, l’Associazione Progetto Incontro ha gestito un progetto per l’estrema povertà che si svolto in due fasi:

a) “Progetto di azione provinciale in favore delle persone in situazione di povertà estrema e senza fissa dimora” dal 22.01.03 al 14.04.03 con attività necessarie alla presa in carico e alla predisposizione di programmi personalizzati finalizzati al reinserimento lavorativo, l’istituzione di n. 12 borse lavoro della durata dai due ai tre mesi, con la relativa individuazione delle imprese dove svolgerle e con l’accompagnamento al lavoro degli utenti con adeguata campagna informativa e con il collegamento con i Servizi Sociali dei vari enti partecipanti al progetto;

b) “Progetto di azione provinciale in favore delle persone in situazione di povertà estrema e senza fissa dimora – RESET – Rete per il soccorso e la tutela sociale” dal 29.08.03 al 23.02.04 con attività di seconda accoglienza finalizzata alla rilevazione del bisogno e alla valutazione delle competenze di uomini e donne non abbienti, anche stranieri, individuati dal “Tavolo di Lavoro Interistituzionale” provvedendo anche alla organizzazione di una campagna informativa del Progetto e ad un work-shop.

All’inizio del 2004 l’Associazione ha avviato, in collaborazione con la Parrocchia San Giovanni Bosco di Montesilvano, una mensa per i poveri e viene gestita interamente con i volontari dell’Associazione. La mensa è aperta tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 14.00  e distribuisce oltre 40 pasti al giorno.

Inoltre viene effettuato un servizio di distribuzione di cibo agli indigenti in collegamento con la Fondazione Banco Alimentare.

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Dal 2004 al 2007 ha sostenuto una iniziativa in Colombia nella Città di Valledupar con contributo finanziario e l’invio di volontari per la costruzione di strutture sociali.

Nel 2004 ha sostenuto una iniziativa in Congo nella città di Goma nella zona distrutta dall’eruzione del vulcano con contributo finanziario e invio di volontari è stato realizzato un villaggio; 4 km di strada, 23 case, un dispensario, un laboratorio artigianale, la piazza ed ancora in un’altra località un piccolo ponte carrabile.

Sempre nella stessa zona del Congo nel 2005-2006, con la presenza di nostri volontari, è stato realizzato un nuovo orfanotrofio per i bambini di Goma che vivevano in un “tugurio” senza luce e senza acqua.

Terminato l’orfanotrofio ci stiamo impegnando a raccogliere donazioni per effettuare le adozioni a distanza.

Promozione culturale
Dal 2001 al 2002 L’Associazione ha contribuito al pagamento e alla diffusione del libro documentario dal titolo  “Pescara nella Bufera

Progetti in corso...

Si è preso contatto con la Fondazione Ada Manes attraverso la Dottoressa Maria Grazia Andreani per un progetto a favore di bambini con patologie congenite da trattare con interventi chirurgici nei paesi poveri del mondo.

I bambini infatti non sono piccoli adulti e vanno trattati con tecniche specifiche studiate per le loro particolari patologie.

Il progetto prevede tre missioni annuali di due/tre settimane cui partecipano un chirurgo pediatra, un anestesista e una infermiera/e con esperienza in pediatria.

Questo progetto rispetta la mission statutaria della Fondazione ovvero provvedere al “training on the job” al tavolo operatorio in modo da operare i bambini e soprattutto, da trasferire le nostre competenze ai chirurghi dei paesi più poveri del mondo. Anche il personale di anestesia e quello infermieristico che partecipa alle missioni, fa formazione, per quanto di specifica competenza, ad analogo personale locale.

Siamo convinti che solo la formazione e lo scambio di esperienze tra colleghi possa portare un cambiamento nei Paesi a risorse limitate consentendo un futuro migliore a tanti bambini, evitando handicap ed inconcepibili perdite di tenere vite.

Il progetto proposto mira ad avere le risorse economiche per l’acquisto dei fili di sutura, molto costosi, cosi come altre presidi sanitari ( strumentario chirurgico pediatrico, cateteri, sondini naso-gastrici, materiale per medicazioni chirurgiche ecc) indispensabili per gli interventi chirurgici, di difficile reperimento e/o di discutibile qualità presso il Tumbi Hospital -Tanzania.

Dedicare una maggiore attenzione alla diseguaglianza esistente nelle cure rivolte ai nostri bambini e a quelli che, nella lotteria della vita, sono nati nei Paesi più poveri del mondo sarà sicuramente premiante per chi supporta progetti etici, anche nel rapporto con la comunità.

L’associazione si è impegnata ad accogliere la proposta e a sostenerla anche economicamente.

 

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